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IL LATO B NON È UGUALE PER TUTTE

Il lato B cambia da donna a donna: ecco allora qualche consiglio.

A “ V ”: in questo caso, il girovita è molto più stretto delle anche che però, dal canto loro, sono più grandi rispetto al sedere vero e proprio. In altre parole: la parte alta dei glutei ( quella alla stessa altezza dei fianchi ) è più “ importante ” rispetto alla parte bassa. In questo modo il lato B sembra più pesante di quanto in realtà non sia. Per attenuare questo effetto meglio puntare su indumenti che mettano in risalto la vita.

GEOMETRICO: dove il termine si riferisce a una sola forma, il quadrato. In questi casi infatti il perimetro del derriere è determinato da identica larghezza anche-girovita. Questo tende a creare un effetto leggermente piatto. E se da un lato chi ha un sedere di questo tipo ha di solito la fortuna di non accumulare adipe nella zona dei fianchi, dall’altra è molto difficile ( quasi impossibile ) che il lato b assomigli a quello di Kim Kardashian. Ma niente panico, una minigonna o un vestito a trapezio può costituire un ottimo espediente.

TONDO: niente da aggiungere, la parola stessa è in grado di creare nella mente di chiunque un’immagine molto chiara di quale lato B si stia parlando. Per dirla in inglese, e con un singolo termine, si tratta di un didietro full. Punto e basta. Perfetto se sodo, questa forma potrebbe sembrare un po’ sproporzionata e pesante se lasciata andare. Meglio quindi non smettere mai di fare esercizio.

A FORMA DI CUORE: booty per eccellenza è considerato da molti il più sexy e femminile. “ Preannunciato ” da una vita sottile, si allarga verso il basso a partire dalle anche, fino alle culotte de cheval. Queste ultime costituiscono un nemico/alleato perché pur essendo parte integrante della sua bellezza, se diventano troppo importanti possono rubare la scena (e non in senso positivo) al sedere stesso e farlo sembrare meno prominente. Affidatevi quindi a esercizi ad hoc per le cosce.

GLI ESERCIZI GIUSTI: mai come in questo caso chi ben comincia è a metà dell’opera. Avere ben chiaro in mente il proprio obiettivo è infatti il modo migliore per ottenere un successo. In altre parole: volete implementare o ridurre la dimensione del vostro lato B ? Qualunque sia la risposta considerate che, in entrambi i casi, scolpire e tonificare i muscoli é il punto di partenza.

L’INTESITÀ: gli esercizi meno intensi ma più prolungati costituiscono il lavoro aerobico perché utilizzano l’ossigeno come “benzina” per i muscoli. I vostri muscoli sono infatti perfettamente in grado di eseguire questi esercizi così, al posto di aumentare la massa muscolare, il vostro sistema cardiovascolare si concentra sulla resistenza. Se tenete bassa l’intensità, ma puntate sulla costanza (camminare 10 minuti in più, saltare la corda più lentamente ma più a lungo sono due esempi) diminuirete le dimensioni del vostro lato B perché consumerete più calorie. Viceversa se l’intensità dell’allenamento si alza, ai muscoli sarà richiesto più lavoro e quindi tenderanno ad aumentare di volume. In questi casi quindi è meglio puntare sugli squat piuttosto che sulla corsa e, se potete, optate per sezioni di allenamento molto brevi, ma super intense.

LA FREQUENZA: considerate che questi esercizi hanno un forte impatto sul corpo per cui necessitano di un periodo di riposo maggiore. Per intenderci, meglio non esagerare con le sessioni in palestra. Dall’altra parte invece, quando l’obiettivo è ridurre il volume del lato B, la frequenza diventa obbligatoria. Il consiglio quando si tratta di lavoro aerobico è quello di raggiungere le tre ore settimanali.

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Nouvelle Esthétique Académie